La misura dell'abisso

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Mercoledì 13 luglio alle ore 18.30, sul palcoscenico del Teatro Vittorio Emanuele, avrà luogo la restituzione del Laboratorio, realizzato grazie al FONDO PSMSAD, La misura dell’abisso, a cura di Dario Tomasello.

Carmelo Bene, citando alla sua maniera dalla lezione di Lacan, aveva l’abitudine di dire, in un refrain reso celeberrimo dalla sovraesposizione mediatica di uno dei più geniali practicien della scena contemporanea: «Io proprio perché sto parlando, non sono io».
Quanto, e in che modo, l’immanenza del teatro chiama in causa la nozione di Presenza e quella di Possessione in un tempo come il nostro in cui, anche e soprattutto a causa della pandemia ancora vigente, un senso di debordante alienazione e di assenza sembra avere definitivamente il sopravvento?
Il presente progetto esplora la possibilità di verificare il qui ed ora come parola d’ordine di una necessità espressiva che non possiamo più assolutamente dare per scontata.

Ecco, allora, che il punto di partenza del lavoro, intitolato La misura dell’abisso proprio in omaggio alla possibilità di un’indagine ad ampio spettro nelle pieghe di una ferita della coscienza che le contingenze traumatiche del presente hanno reso solo più evidente, è stato individuato proprio in una performance epocale come Dyonisus in 69 di Richard Schechner andata in scena al Greenwich Village nel 1970 e fissata come documento video, accessibile tutt’oggi, da Brian De Palma.

Partecipano al lavoro: Carla Anastasi, Maria Luisa Cucinotta, Federica Giglia, Aurora Grasso, Eliseo Lardomita, Ludovica Larocca, Alessandra Occhino, Lorena Pagano, Rosy Pianeta, Giusy Pino, Sara Ragusi, Dina Vizzari. Luci di Sergio Bucca e Andrea Campagna.

Il progetto ha trovato un momento decisivo di sviluppo nella Residenza artistica a Ficarra, realizzata grazie al sostegno dell’Assessore alla Cultura del Comune di Ficarra: Mauro Cappotto.